giovedì 28 marzo 2013

Boe acustiche per svelare segreti balene blu


In Antartide captati canti a bassa frequenza

28 marzo 2013

SYDNEY - Per la prima volta al mondo, una nutrita squadra di scienziati di tre paesi ha usato tecnologie acustiche per rintracciare, seguire e studiare la misteriosa balena blu antartica. Gli etologi sperano che le nuove informazioni aiutino ad accrescere la popolazione di questa specie, decimata dalla caccia industriale dopo il 1900. Destreggiandosi su piccole barche nelle agitate e gelide acque antartiche, i giovani studiosi australiani, americani e britannici hanno 'etichettato' gli elusivi giganti dell'oceano sparando da pochi metri fucili ad aria compressa. E li hanno potuti seguire in tempo reale con tracking satellitare, captando il loro 'canto' a bassa frequenza.

La balena blu antartica e' la piu' grande creatura sulla Terra, pesa fino a 100 tonnellate e raggiunge la lunghezza di tre autobus. Nonostante le sue dimensioni pero' e' stata finora difficile da seguire. I ricercatori della Divisione Antartica Australiana con colleghi americani e britannici hanno trascorso sette settimane nell'Oceano Meridionale seguendo le balene per mezzo di boe acustiche e registrando i loro 'canti'. Hanno raccolto 626 ore di registrazioni audio, di cui oltre 26.500 emissioni sonore, oltre a fotografare ed eseguire biopsie a fini di identificazione.

Nick Gales, della Divisione Antartica Australiana, ha sottolineato che i campioni e i dati sono stati raccolti senza alcun danno alle balene. ''La tecnica e' un'ulteriore prova che le balene si possono studiare senza ucciderle, come fanno le baleniere giapponesi negli stessi mari con il pretesto della ricerca'', ha aggiunto.

Prima del 1900 nell'Oceano Meridionale nuotavano 200 mila balene blu, ma con il boom della caccia industriale ne furono uccise circa 340 mila. Ora il loro numero si aggira sulle 2.000.

''Non e' chiaro perche' la popolazione non cresca piu' rapidamente'', ha detto Gales alla radio australiana Abc. ''E' nostra responsabilita' capirle meglio, capire quali sono le cose che rallentano la riproduzione e cercare di aiutarle'', ha aggiunto. I risultati della ricerca saranno trasmessi alla Commissione baleniera internazionale per elaborare programmi di conservazione.



(source: ANSA)