Lav, esperimenti agghiaccianti in
Germania ma anche in Italia
12 settembre 2014
Sono agghiaccianti gli esperimenti
subiti dai macachi detenuti nei laboratori: lo rivela una recente
scoperta fatta nell'Istituto tedesco di Tübingen, il Max Planck
Institute for Biological Cybernetics, grazie all'Associazione
britannica contro la vivisezione-BUAV, in collaborazione con la Soko
Tierschutz. Ma gli "orrori" e le "violenze inaudite"
sulle scimmie riguardano anche l'Italia, in particolare l'università
di Modena, dove le scimmie vengono vivisezionate con procedure "non
solo eticamente inaccettabili, ma scientificamente non ammissibili".
Lo denuncia la Lav-Lega Antivivisezione, che ha diffuso
l'investigazione. "Le scimmie, oggetto di ricerche di base al
cervello - fa sapere la Lav - subiscono gravi deprivazioni e
coercizioni fisiche con impianti nel cranio e immobilizzazioni in
strutture di contenzione. I macachi subiscono la mancanza di acqua
per giorni e sono così assetate da bere l'urina delle altre scimmie,
inoltre le strutture di contenzione comportano elevati livelli di
dolore dove gli animali terrorizzati rimangono immobilizzati dalla
testa in giù con impianti elettrici nel cervello e negli occhi, che
registrano le attività mentali con evidenti segni di dolore".
La vivisezione esiste, rileva la Lav, ed è (ancora) legale: "è
assurdo continuare a pubblicizzare la sperimentazione animale come
una procedura poco invasiva dove gli animali non soffrono, perché
non corrisponde alla realtà e alla verità". "Non
illudiamoci che questi esperimenti non avvengano in Italia! - afferma
Michela Kuan, biologa, responsabile LAV Vivisezione - Purtroppo molte
scimmie trovano la morte nei nostri laboratori: anche qui si
effettuano esperimenti che assomigliano alle stanze degli orrori,
come nel caso dell'Università di Modena, oggetto di contestazioni da
mesi, dove sotto il termine "ricerca di base" vengono
inserite delle viti sotto la congiuntiva oculare, fili d'acciaio nei
muscoli della nuca e camere di registrazione nel cervello. E' ora di
smettere di giustificare dolore e violenze, in nome di una
pseudo-scienza che non cura alcun malato".
(source: ANSA)