Scienziati ottimisti: confermato un
aumento significativo e prolungato di molecole di ozono nella
stratosfera. Ma lo strato è ancora più sottile del 6% rispetto agli
anni ‘80
Le condizioni del buco
dell’ozonosembrano andare verso un miglioramento ma c’è ancora
molto lavoro da fare. Secondo un nuovo rapporto di una commissione
scientifica del Programma delle Nazioni unite per l’ambiente (Unep)
e dell’Organizzazione meteorologica mondiale (Omm), lo strato di
ozono sta iniziando a ricostituirsi, soprattutto grazie alla graduale
eliminazione a partire dagli anni Ottanta di alcune sostanze chimiche
usate in frigoriferi e aerosol.
Lo schermo
Lo strato di ozono è la parte
dell’atmosfera in cui si concentra la maggior parte dell’ozono,
che costituisce uno schermo e ci protegge dalle radiazioni solari
pericolose per la vita sulla terra. Con l’espressione buco
dell’ozono si intende invece una significativa riduzione di questo
gas nelle regioni polari terrestri, ossia un assottigliamento marcato
dello strato. La completa ricostituzione dell’ozonosfera resta però
un obiettivo distante. Le sostanze che distruggono l’ozono
sono ancora presenti nell’atmosferae ogni anno creano un buco
dell’ozono sopra le zone polari. Inoltre, lo strato di ozono è
ancora di circa il 6% più sottile che negli anni Ottanta.
Ciononostante gli scienziati sembrano ottimisti: per la prima volta
in 35 anni, infatti, è stato confermato un aumento statisticamente
significativo e prolungato di molecole di ozono nella stratosfera.
I miglioramenti
Tra il 2000 e il 2013 il livello di
ozono è salito del 4% alle latitudini medio-settentrionali
all’altezza di circa 48 chilometri, ha riferito Paul A. Newman, uno
scienziato della Nasa a capo dei 300 ricercatori autori del rapporto.
Si tratta del primo da quattro anni a questa parte. «È una vittoria
per la diplomazia e per la scienza», ha commentato il chimico
messicano Mario Molina. Nel 1974 Molina e F. Sherwood Rowlan
scrissero uno studio scientifico in cui avevano previsto il problema
della riduzione dello strato di ozono e nel 1995 vinsero il premio
Nobel per la chimica per il loro lavoro. Lo strato di ozono aveva
iniziato ad assottigliarsi a partire dagli anni Settanta a causa
della presenza nell’atmosfera di sostanze prodotte dall’uomo note
come clorofluorocarburi (Cfc), che distruggono le molecole di gas
nell’aria. A seguito dell’allarme lanciato dagli scienziati,
tutti i Paesi del mondo siglarono nel 1987 un trattato con cui furono
vietati i Cfc.
(source: CdS)