Da Corpo forestale dello Stato nel maceratese
08 marzo 2013
Halichoerus grypus - GRAY-SEAL |
L'indagine, svolta attraverso il monitoraggio della rete Internet, e' stata condotta dalla Sezione investigativa Cites del Corpo forestale dello Stato di Roma e dal Servizio Cites territoriale di Macerata. Il titolare dell'azienda rischia l'arresto da tre mesi ad un anno, un'ammenda fino a 100 mila euro e la confisca e successiva distruzione dei prodotti.
I materiali erano stati introdotti sul mercato violando le normative comunitarie che regolamentano il commercio dei prodotti derivati dalla foca, materiale che puo' essere venduto nei Paesi Ue solo quando provenga dalla caccia tradizionalmente praticata dagli Inuit e da altre comunita' indigene delle regioni artiche, mirata alla loro stessa sussistenza. La presenza di questi requisiti deve essere certificata da un organismo riconosciuto dalla Commissione europea con una specifica attestazione.
Le pelli e i prodotti scoperti a Macerata erano stati acquistati dalla societa' italiana presso un importatore danese ed erano accompagnati da un certificato che ne attestava la provenienza dalla Groenlandia emesso da un ente amministrativo non inserito nell'elenco degli organismi emittenti riconosciuti dalla Commissione europea.
E' la prima volta che in Europa si esegue un controllo specifico sulla corretta applicazione del regolamento sul commercio dei prodotti derivati dalla foca, che ha portato al bando europeo del commercio di qualsiasi prodotto derivante dall'uccisione di questi animali, la cui caccia commerciale e' regolarmente praticata in Russia, Groenlandia, Norvegia, Islanda e soprattutto in Canada, dove avviene il maggior massacro di mammiferi marini (in media 200.000 l'anno, prevalentemente cuccioli tra le 2 e le 12 settimane di vita).
Nel sottolineare che ''non ha precedenti in Europa il maxi-sequestro di scarpe e stivali con pelli di foca, operato su segnalazione della Lav'', l'associazione animalista chiede ''sanzioni esemplari'' per la azienda italiana. Il sequestro comunque - osserva la Lega antivivisezione - e' ''preoccupante perche' dimostra che gli Stati membri non stanno vigilando sull'applicazione del regolamento Ue''. Secondo la Lav ''sono complessivamente circa 80 milioni gli animali (70 milioni appositamente allevati, 10 milioni catturati in natura) che ogni anno vengono sfruttati e uccisi dall'industria della pellicceria''.
Per l''Enpa (Ente nazionale protezione animali), ''questa nuova operazione del Corpo forestale dimostra purtroppo quanto siano estesi i traffici che lucrano sugli animali.
(source: ANSA)